Totem in Pillole #parte2
Quando entriamo in azione in classe o in aula con gli adulti educanti, riflettiamo sul modo in cui gli individui entrano in relazione per strutturare una formazione o un’attività laboratoriale che prenda in considerazione quelle che per noi sono le tre macro-aree delle esigenze interpersonali: il bisogno di inclusione, il bisogno di controllo e il bisogno di affetto e su queste impostiamo tutta una serie di attività che permettono di procedere gradualmente agli obiettivi che ci siamo preposti:
Potenziare il sé
Potenziare il gruppo tramite il linguaggio e la comunicazione
Attivare il percorso di attivismo civico attraverso attività di approfondimento del volontariato e dei diritti umani, promuovere la cultura scientifica, la sostenibilità ambientale e un uso consapevole ed efficace dei social network.
L’idea alla base è di semplificare le immagini, inserirle in un contesto di verbalizzazione così da rendere fruibile e comunicabile la propria complessità. Poi facciamo di tutto affinché tutta questa “roba” sia anche divertente…
In un’epoca in cui i giovani vivno tempi accelerati e non adatti ai loro ritmi naturali è importante cercare nuovi strumenti che, tramite metodologie semplici consentano di imparare a stare bene.
La nostra Associazione si propone di attivare una sperimentazione che include un approccio innovativo e multidisciplinare intorno alla pedagogia del cerchio. Guidiamo i partecipanti a riflettere su cosa stimola ciascuno di loro a dare un senso attivo alle proprie caotiche esperienze quotidiane: in questo modo il vissuto umano prende forma, diviene comunicabile, comprensibile, diventa il risultato di un lavoro collettivo e in quanto tale può essere ricordato e presentato al resto della comunità.
Dall’altro lato il cerchio viene approfondito attraverso l’espediente semiotico nelle sue svariate rappresentazioni sensoriali, che conflusicono in un elaborato grafico/artistico.
Quello che noi chiamiamo “geometria della Nonviolenza” (leggi "Per una geometria della Nonviolenza") accompagna bambin* e giovani nel loro percorso di crescita attraverso lo sviluppo delle proprie potenzialità e di una personalità equilibrata, autonoma e libera da condizionamenti.
Per le scuole poi la proposta laboratoriale è quasi sempre gratuita, il che permette di rafforzare e perseguire buone pratiche di inclusione tra cittadini provenienti da percorsi di vita e condizioni socio-culturali differenti.
Gli incontri sono una finestra sull’empowerment della propria identità, sul piano della persona e del ruolo e posseggono tutti i fondamentali necessari per la riuscita di ogni incontro: contenuti, metodo e strumenti.
Per il potenziamento del ruolo si imposta la narrazione su di un aspetto in particolare, la sua capacità di creare connessioni nelle esperienze, apprendendo i piani diversi in gioco e riuscendo così a integrarli in un processo
attraverso il quale elementi distinti sono collegati a formare un tutto organizzato. I laboratori diventano, quindi, palestra di una nuova e appassionante ricerca di benessere, personale e sociale.
Empowerment, valorizzazione delle differenze e facilitazione sono gli obiettivi chiave di ciascuna sessione laboratoriale: grazie a una conduzione maieutica, i beneficiari degli incontri possono attivare quell’insieme di competenze efficaci che agiscono con attitudine intenzionale, in forma sistematica e con atteggiamento vigile, con l’obiettivo di valorizzare e aumentare le risorse in gioco.
È “facilitazione” saper gestire meglio scambi e negatività e il risvegliare i potenziali profondi di persone e gruppi, che sono solitamente fermi e non conosciuti, andando a ridefinire l’idea di progetto educativo che coinvolge tutti attivamente all’interno della vita della propria città, a seconda dell’età.
La narrazione di un nuovo senso di cittadinanza e di prossimità viene resa possibile grazie a un tempo e a uno spazio dedicato allo stare bene insieme, confrontandosi e scambiandosi vissuti, esperienze e proposte di miglioramento per il futuro. Solo così si crea senso di competenza e appartenenza.
“Andare sulla luna, non è poi così lontano. Il viaggio più lontano è quello all’interno di noi stessi.” Anaïs Nin
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