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TIPs_Di creatività e ricerca del benessere per il potenziamento civico

Aggiornamento: 19 nov 2021

TIPS: Totem in Pillole #parte3



Ma a cosa serve una nuova disciplina civica se tutto rimane inalterato; se non cambia l’approccio dei docenti e degli educatori; se non cambiano gli stili comunicativi?


L’educazione civica che, ancora così non va, per la verità, se vuole poter garantire e promuovere il caleidoscopio dei diritti, deve insistere sulla rigenerazione delle competenze relazionali e contenutistiche dei propri docenti. E così noi di TotemLab APS coinvolgiamo gli insegnanti e gli educatori in percorsi di formazione informali utili ad avvicinarsi ai nostri metodi e alle nostre tecniche di conduzione e facilitazione dei gruppi, soprattutto a livello di gestione e trasformazione dei conflitti inter e intra personali, ma là dove è necessario parlare di temi caldi, ci offriamo come facilitatori diretti esterni che entrano in aula e coinvolgono bambini e ragazzi alla scoperta di nuovi modi di essere e di fare. La Scuola per TotemLab APS è il luogo della rigenerazione civica al suo massimo potenziale.

Gli ingredienti ci sono tutti: gli immobili, gli spazi, gli utenti, i beneficiari, e la Comunità Educante in tutte le sue sfaccettature negli insegnanti e nelle famiglie. Materia ministeriale, dirà qualcuno.

Lo è nella parte che riguarda il contratto di lavoro e la programmazione della didattica.

Per il resto la Scuola può essere materia della Città. È già materia civica.

“Bologna è una Favola” è il titolo del progetto che abbiamo presentato al Programma Scuole Aperte per l’estate 2021. È anche il titolo di una canzone di Luca Carboni. È anche l’idea di narrazione che vogliamo smuovere con sempre maggiore cura intorno a temi fondamentali per la partecipazione dei cittadini alla vita comunitaria. Obiettivo specifico del nostro programma estivo è stato quello di impostare una proposta laboratoriale e di incontri con l’obiettivo di accompagnare giovani alunni e alunne, studenti e studentesse verso la riappropriazione di una propria idea di progetto e di consapevolezza civica grazie a tecniche narrative, espositive e artistiche innovative.

Con questo obiettivo in mente abbiamo stimolato una riflessione progettuale che promuovesse l’opportunità di sentirsi parte del cambiamento sociale e di mettersi al centro di una condivisione di spazi e tempi che rendano la scuola un vero e proprio Presidio di Comunità.

In un’epoca in cui i giovani vivono tempi accelerati e non adatti ai loro ritmi naturali è importante cercare nuovi strumenti che, tramite metodologie semplici consentano di imparare a stare bene. Questo progetto si propone di attivare una sperimentazione che include un approccio innovativo e multidisciplinare che fonde la dimensione dell’educazione alla Nonviolenza e della Cittadinanza attiva con quella dello storytelling.

Lo Storytelling è una metodologia che usa la narrazione per ritrovare l'esperienza umana e rappresentarla in varie forme (individuali o collettive) che connettono pensiero e cultura. L’innovatività sta nel “processo interattivo” che il facilitatore del laboratorio attiva quando il discorso narrativo rende possibili interpretazioni molteplici per tutti i soggetti che entrano in contatto con una certa storia. Anziché individuare una storia specifica si conducono i partecipanti a riflettere su cosa stimola ciascuno di loro a dare un senso attivo alle proprie caotiche esperienze quotidiane: in questo modo il vissuto umano prende forma, diviene comunicabile, comprensibile, diventa il risultato di un lavoro collettivo e in quanto tale può essere ricordato e presentato al resto della comunità.

Lo storytelling è arte e strumento allo stesso tempo: diventa lo strumento naturale attraverso il quale può avvenire una forma di comunicazione efficace che coinvolge contenuti, emozioni, intenzionalità e i contesti. Dall’altro lato la Cittadinanza Attiva e la Nonviolenza permettono di trovare contenuti di riferimento specifici e metodologie di intervento sui generis. I/le giovani che partecipano agli incontri fanno esperienza di una comunicazione efficace, in cui immagini, suoni e colori si trasformano in elaborati artistici che raccontano la relazione.


Gli incontri sono una finestra sull’empowerment della propria identità, sul piano della persona e del ruolo e posseggono tutti i fondamentali necessari per la riuscita di ogni incontro: contenuti, metodo e strumenti. Per il potenziamento del ruolo si imposta la narrazione su di un aspetto in particolare, la sua capacità di creare connessioni nelle esperienze, apprendendo i piani diversi in gioco e riuscendo così a integrarli in un processo attraverso il quale elementi distinti sono collegati a formare un tutto organizzato.

I laboratori diventano, quindi, palestra di una nuova e appassionante ricerca di benessere, personale e sociale.


Empowerment, valorizzazione delle differenze e facilitazione sono gli obiettivi chiave di ciascuna sessione laboratoriale: grazie a una conduzione maieutica, i giovani beneficiari degli incontri possono attivare quell’insieme di competenze efficaci che agiscono con attitudine intenzionale, in forma sistematica e con atteggiamento vigile, con l’obiettivo di valorizzare e aumentare le risorse in gioco. È “facilitazione” saper gestire meglio scambi e negatività e il risvegliare i potenziali profondi di persone e gruppi, che sono solitamente fermi e non-conosciutiri, andando a ridefinire l’idea di progetto educativo che coinvolge tutti attivamente all’interno della vita della propria città, a seconda dell’età. La narrazione di un nuovo senso di cittadinanza e di prossimità viene resa possibile grazie a un tempo e a uno spazio dedicato allo stare bene insieme, confrontandosi e scambiandosi vissuti, esperienze e proposte di miglioramento per il futuro. Solo così si crea senso di competenza e appartenenza.

“Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.” Mahatma Gandhi
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